Il King George Weah

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Scritto e ideato da Nico Foglieni

Nella natura a comandare sono gli incontrastabili predatori dell’area di rigore che con forza e velocità scavalcano la difesa dell’Hellas e centrano ogni volta la porta, la loro preda, segnando reti su reti. Nella natura a comandare è il Re Leone: George Weah, la forza della natura.La carriera del liberiano inizia a 19 anni, in patria con i Mighty Barrolle nella stagione 1985-1986. Pur non essendo titolare il giovane George riesce, usando il suo immenso fisico e la sua notevole velocità, a segnare 7 gol in sole 10 presenze; oltre che a sollevare la Coppa e lo Scudetto nazionali. In patria si è già fatto notare per le sue qualità ed infatti gli Invincible Eleven decidono di puntare su di lui, con ottimi risultati. King George è infatti al centro di un altro Double Coppa-Scudetto con 24 gol in 23 partite, fenomenale sotto rete. Decide però di trasferirsi in un campionato leggermente più prestigioso per potersi fare notare: sono i camerunensi dei Tonnerre Yaounde la meta scelta. In Camerun ripete il successo avuto in patria ottenendo il 3° scudetto di fila, con altre prestazioni incredibili. È il 1988, nonostante abbia appena 22 anni il nome di George Weah è sul taccuino di alcuni club europei che cercano di accaparrarsi le prestazioni del giovane fenomeno africano. A spuntarla è il Monaco guidato da Arsen Wenger e dal bomber inglese Hateley. La prima stagione francese si conclude con un buon terzo posto, alle spalle dei campioni del Marsiglia, con il Re Leone che strabilia il pubblico francese con altri 14 gol in 24 partite già al primo anno professionistico. Nonostante la tenera età e l’inesperienza di fronte a palchi così popolati riesce comunque a mostrare al mondo le sue qualità tra strappi in velocità e show di uno strapotere fisico assurdo. Dopo una stagione caratterizzata da vari infortuni nel 1991 George vince la Coppa di Francia, il primo trofeo in terra francese, dando un contributo immenso nella conquista del trofeo. Nell’estate del 1992 si trasferisce al Psg avviando un ciclo che vedrà il Re Leone sul tetto del mondo, vedendolo giocare nelle migliori manifestazioni. Si conclude quindi l’esperienza al Monaco del Liberiano, con 47 gol in 103 partite. Dopo la vicenda che portò l’OM Division 2, nel 1994 i parigini conquistano il secondo campionato della loro storia approdando anche in Champions League. Champions League 1994-1995, nell’edizione che vede trionfare l’Ajax, sotto i riflettori non c’è un giocatore dei Lancieri, ma George Weah; infatti con 7 gol trascina i parigini in semifinale (in quello che è ancora oggi il loro miglior piazzamento), risultando decisivo persino contro il fenomenale Barcellona. Le 7 reti sono frutto di un fisico magistrale, di uno scatto eccezionale, di una tecnica sopraffina e di un tiro cinico, potente e preciso: Weah in quegli anni è la forza della natura in tutto il suo splendore. Nell’estate del 1995 il Milan è alla ricerca del sostituto di Van Basten, e lo trova proprio nel Liberiano, a cui viene affidata la sacra 9 rossonera. A dicembre entra nella storia del calcio conquistando il Pallone D’oro, vinto tra prestazioni magistrali, gol di classe e giocate da fenomeno. A fine stagione ha un’altra soddisfazione, con gli 8 punti di vantaggio sui Bianconeri il Liberiano vince lo scudetto. George dimostra tutta la sua grandezza in una giornata di settembre, l’incontro era Milan-Hellas. Era il minuto 87 quando da un calcio d’angolo prende palla e scatenando tutta la sua potenza tra scatti, dribbling e imposizioni di fisico percorre tutto il campo in 13 secondi e scartando 3 avversari. Lui era il Re Leone, la porta era la sua preda, e così dopo un coast-to-coast spettacolare deposita la palla in rete. Magico e magistrale quel gol, entrato nel libro della storia del calcio per la sua bellezza divina. Il campionato 1998-1999 vede il Milan di Zaccheroni sollevare al cielo lo scudetto, merito anche di Weah, specie quando il 9 maggio del ’99 stende con una doppietta la Juventus. Il 1999 è anche l’ultima stagione del Re Leone in casa Rossonera, un giocatore che a Milano ha lasciato un segno indelebile nei cuori milanisti grazie alla sua forza e a quei 58 gol magici in 147 partite. Nonostante avesse 34 anni nel gennaio 2000 vola in Inghilterra, direttamente al Chelsea. In 6 mesi riesce a vincere la FA Cup coi Blues. Conclude infine la carriera giocando 1 anno a testa con Manchester City, O. Marsiglia e Al-Jazira. La forza della natura, questo era King George Weah. Uno a cui non si potevano imporre limiti, perché, come la natura, era devastante e incontrollabile dai difensori; lui segnava tra scatti da centometrista, contrasti in cui a prevalere era il suo fisico immenso e tiri spettacolarmente precisi. George Weah, la Forza della Natura, il Re Leone di quella giungla chiamata Calcio.

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